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Aziende italiane pronte a produrre vaccini anti Covid

Aziende Redazione DottNet | 03/03/2021 13:59

Entro 6 mesi potrebbero arrivare le prime dosi già pronte

Entro 6 mesi potrebbero arrivare le prime dosi già pronte

Passi avanti verso la produzione dei vaccini anti Covid in Italia. Nell’incontro che si è svolto mercoledì al Mise sulla possibilità di produrre vaccini anti Covid in Italia e in vista del colloquio tra il Commissario Thierry Breton e il ministro Giancarlo Giorgetti, è stata ribadita la volontà di partecipare al progetto europeo per il rafforzamento della produzione di vaccini. In particolare, è stata verificata la disponibilità di alcune aziende a produrre i bulk, ossia il principio attivo e gli altri componenti del vaccino anti Covid, perché già dotate, o in grado di farlo a breve, dei necessari bioreattori e fermentatori.

Lo conferma una nota del Mise al termine del secondo tavolo sui vaccini che si è svolto questa mattina alla presenza del ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e che ha visto la partecipazione del presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi (nella foto), del direttore generale Enrica Giorgetti, del direttore centro studi Carlo Riccini,  del presidente dell’Aifa Giorgio Palù, del commissario per l’emergenza Paolo Figliuolo e del sottosegretario alla presidenza Franco Gabrielli.

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La produzione potrà avvenire a conclusione dell’iter autorizzativo da parte delle autorità competenti, in un tempo stimato di 4/6 mesi. È stato anche appurato che ci sono le condizioni immediate per avviare la fase dell’infialamento e finitura. Grazie all’eccellenza produttiva dell’Italia, infatti, sono già pronte a partire molte aziende.  È stato dato mandato dal ministro ai diversi rappresentanti presenti competenti di procedere all’individuazione di contoterzisti in grado di produrre vaccini entro autunno del 2021. Il ministro ha confermato la volontà del governo di realizzare in Italia un polo per la ricerca di farmaci e vaccini con investimenti pubblici e privati. Durante l’incontro si è deciso infine di mantenere il massimo riserbo sulle aziende che saranno coinvolte nel processo di verifica in corso.
 

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